Storia
La caratteristica principale, il filo conduttore, che negli anni ha collegato il lavoro della bottega orafa è l’arte.
Sin dall’inizio nel 1968, quando il negozio prende vita da un atelier, l’approccio a questo mondo prezioso e magico è di tipo artistico non certamente classico.
È la forma, la materia che prendono il sopravvento trasformando la spilla, la collana , il bracciale in piccole sculture, vere e proprie opere d’arte da indossare.
Questo nuovo modo di intendere l’oreficeria viene ripagato nel 1972 quando la bottega orafa Bartoccioni vince la medaglia d’oro alla 36° mostra internazionale dell’artigianato di Firenze.
Negli anni successivi si va dalla riproduzione in miniatura di un motore (funzionante) al restauro del pastorale del duomo di Città di Castello, da grandi pannelli sbalzati e smaltati per chiese a etichette in argento per brandy.
La riproduzione del paliotto (pala d’altare sec XII) che rappresenta scene della vita di Cristo ,interamente sbalzato e cesellato e la riproduzione, in occasione della fine del restauro, de “Le portatrici d’acqua” parte culminante della fontana maggiore di Perugia (fusione in bronzo) sono solo alcuni lavori svolti dalla bottega.
La sperimentazione ,la ricerca e lo studio di nuove tecniche ha portato nel corso degli anni a svariate collaborazioni con stilisti come Antonio Marras (collezioni 2000 2001) artisti (produzioni di gioielli e medaglie commemorative) e designer (creazione e produzione di oggettistica d’arredamento).
La giusta collocazione della bottega orafa però resta l’oreficeria, è in questo campo che riesce ad esprimere il meglio mescolando con maestria pietre e metallo, dando vita a nuove forme e pezzi unici.
Gli oggetti nascono, per la maggior parte, dalla lavorazione della cera: modellata, colata, rigata, trasformata mediante la fusione a cera persa in gioielli.
Questa tecnica antica, usata da artisti di ogni epoca, si basa sulla colata del metallo fuso negli incavi lasciati dalla cera all’interno di stampi di gesso e permette di conferire al metallo forme e caratteristiche che altrimenti non ha, dando all’oggetto le sembianze più vicine alla scultura.
Alcuni oggetti vengono rifiniti con degli smalti a caldo, cotti in forno a 720 780 gradi, per colorare alcune parti, altri vengono rifiniti con pietre preziose o nascono direttamente “al banco “ mediante l’utilizzo di tecniche come l’incassatura.
La bottega orafa però resta sempre una bottega artigiana ed è nel rapporto con la gente che trova i maggiori stimoli.
La rielaborazione di un vecchio gioiello ,la creazione di un oggetto partendo da delle pietre o direttamente da un disegno del cliente, o semplicemente la riparazione rendono questo lavoro unico anche nel rapporto con il cliente.
I gioielli restano sempre degli oggetti che trovano la loro massima aspirazione nell’essere indossati e la maggiore soddisfazione per un orafo è vederli logorati dall’usura (almeno personalmente) la bottega orafa Bartoccioni è in grado di realizzare, oltre a gioielli di ogni forma e dimensione, modelli per medaglie, sbalzi, sculture in bronzo o resina e oggettistica di qualsiasi tipo (portachiavi, ferma carta, spillini da giacca) e materiale (argento, oro, bronzo, ottone).
Nel corso degli anni la bottega orafa ha partecipato a svariate mostre nazionali e estere (Perugia, Firenze, Barcellona, Nizza) e rappresenta da diversi anni l’Umbria nelle fiere di Tubingen, Aix en Provance e Berlino.
All’interno dell’attrezzato laboratorio si tengono corsi di oreficeria.